Gli ortaggi freschi e gli strati più esterni dei rivestimenti dei semi di cereali e legumi sono ricchi di cellulosa, una fibra capace di trattenere molta acqua, che viene utilizzata come fonte energetica dai batteri del colon, la cosiddetta “flora intestinale”. La lignina si trova, invece, nelle parti più rigide dei vegetali. Anche questa fibra, come la cellulosa, non viene metabolizzata, ma riesce a legare a sé una discreta quantità di sali biliari, sostanze che rendono digeribili i grassi. Le emicellulose, fibre capaci di trattenere molta acqua, si trovano nelle piante giovani e costituiscono più della metà di tutte le fibre alimentari. Vengono utilizzate dai batteri intestinali. Le pectine, presenti soprattutto nella frutta (es. agrumi, mele, pere, prugne, uva), nelle bacche, etc. sono sostanze capaci di assorbire moltissima acqua e legare a sé i sali biliari. Inoltre, hanno una capacità addensante notevole. Sono metabolizzate al 90% dai batteri del colon. Esistono anche altri tipi di sostanze che sono capaci di assorbire acqua e di comportarsi come le fibre alimentari, ma non si trovano nei cibi come tali: devono essere estratte e trattate. Un esempio è rappresentato dai chitosani, che si estraggono dai gusci dei crostacei.