Il rugby è uno sport in cui 2 squadre di 15 giocatori titolari di affrontano su un terreno di gioco di 66-69m di larghezza per 119-144m di lunghezza. Scopo del gioco è portare una palla ovale (di cui il peso stabilito per regolamento è di 410g, con circonferenza longitudinale di 74 e latitudinale di 59cm) nell’area di meta avversaria. Chi avrà realizzato più mete nel tempo dell’incontro, che è pari a due tempi di 40 minuti effettivi senza recupero intervallati da una pausa di 10 minuti, vince l’incontro.
Il nome di questo sport deriva da un famoso college inglese (quello di Rugby, appunto, dove ebbe i natali) che denota l’origine aristocratica di questa disciplina sportiva; infatti, nonostante venga spesso considerato uno sport brutale per via della frequenza e dell’intensità dei contatti fisici che si registrano in ogni incontro, tuttavia è sempre massimo nei suoi praticanti il rispetto delle regole e l’osservanza del fair play.
Le nazioni più forti, secondo il ranking internazionale dell’International Rugby Board che valuta le partite tra le nazionali disputate nei tornei patrocinati dalla stessa IRB, sono la Nuova Zelanda (sono famosi in tutto il mondo gli “All Blacks” tra i quali ha militato il mitico Jonah Lomu, atleta di 196 cm e 120 kg, capace di correre i 100m in 10” e 8), Francia, Australia e Sud Africa. L’Italia è, ad oggi, all'11° posto.
Nel rugby, tradizionalmente, ad ogni ruolo è richiesta una specifica caratteristica fisica peculiare, che sia la forza pura resistente (come nel caso del pilone) o la velocità (caratteristica delle ali). Nel rugby moderno la specificità dei ruoli non può più prescindere dal fatto che ogni giocatore deve necessariamente avere potenza, forza e velocità, oltre a un’ottima base tecnica e una buona predisposizione per il gioco di squadra. Questo comporta che gli allenamenti per questo tipo di disciplina prevedano periodi di carico atletico (prima dell’inizio della stagione e un piccolo richiamo durante la pausa del campionato) in cui si effettua potenziamento fisico, sessioni di fondo medio, scatti e ripetute alternate ad allenamenti tecnico-tattici, imprescindibili per l’affinamento del gioco di squadra.
Un’alimentazione euprotica, varia e ben bilanciata a seconda dei momenti della stagione agonistica è alla base dell’integrità fisica e della longevità atletica di un rugbista; una oculata supplementazione di
creatina e
amminoacidi a catena ramificata mantengono il muscolo in salute e preparato per scatti frequenti.