Non tutti se ne rendono conto, ma la notte è anche un lungo periodo di digiuno. Proprio per questo, sebbene il metabolismo rallenti notevolmente durante il sonno, è necessario affrontare il calo di zuccheri che la prolungata mancanza di cibo inevitabilmente determina. Quando questo accade, il nostro organismo mette in atto dei meccanismi ormonali, non sempre vantaggiosi, con lo scopo di rialzare la glicemia ematica. Uno di questi è la secrezione di cortisolo, detto anche “ormone del catabolismo e dello stress”, che agisce consumando massa magra a vantaggio dell'innalzamento del glucosio nel sangue. Basta quindi un piccolissimo spuntino (se ben scelto!) per contrastare questo meccanismo e, conseguentemente, la riduzione della glicemia durante il sonno. Uno yogurt, un bicchiere di latte, un piccolofrutto o un pezzetto di parmigiano possono essere molto efficaci a questo scopo senza risultare troppo difficili da digerire e, quindi, pesanti durante il riposo.
Si tratta, infatti, di alimenti con le opportune quantità di proteine e carboidrati, quindi adeguati a non stimolare la secrezione di insulina.
Integrarsi la sera
Lo spuntino serale può essere “arricchito” da aminoacidi a catena ramificata, particolarmente indicati quando ci si è sottoposti a carichi di allenamento intensi, che possono avere creato abbondanti microlesioni nel tessuto muscolare e che, pertanto, richiedono particolare attenzione alla fase di recupero. Le condizioni che vengono così create, quindi, creano l'equilibrio fisiologico necessario ad attivare l'azione dell'ormone della crescita (GH) che viene rilasciato sia durante l'attività fisica che durante i momenti più profondi del sonno. Il GH è particolarmente importante per gli sportivi proprio perché agisce riparando le microlesioni e favorisce l'accrescimento delle fibre muscolari.