Da un po’ di tempo nell’ambiente del fitness girano strane voci: si dice che molti siano entrati nel pericolosissimo tunnel del CrossFit, anche se nessuno mai lo ammetterà di persona.
Ecco come riconoscere i CrossFit addicted, i veri e propri “malati” di CrossFit.
Già a prima vista, si dovrebbe notare un portamento eretto, che sembrerebbe ottenuto grazie ad una corretta postura e ad un certo tono muscolare globale, che rende i corpi più atletici. I sempre più numerosi esperti di questa disciplina affermano, inoltre, che i praticanti siano molto più attivi nella vita di tutti i giorni e molto meno stanchi. Altri hanno addirittura affermato che questi soggetti siano più bisognosi di intraprendere azioni inusuali e fuori dagli schemi, come appassionarsi a sport estremi o iscriversi a ultra maratone.
Gli appassionati a questa disciplina comunicano tra di loro utilizzando strane parole, apparentemente senza senso, che sembrano aver preso il posto del comune idioma italiano. Infatti, chi pratica CrossFit sembra aver imparato parole che hanno senso solo per chi condivide l’esperienza nei box, una vera e propria lingua segreta. La parola più che suscita più scalpore sembra essere “burpees”.
Il tasso di socialità tra gli appartenenti a questa “comunità” sembra essere elevato. Questi soggetti svolgono allenamenti di gruppo in cui si riuniscono dagli adolescenti alle madri di famiglia, tutti accumunati dalla voglia di fare cose insieme. I contagiati dal morbo si contraddistinguono dai grandi incitamenti che si rivolgono l’un l’altro durante gli allenamenti e alcuni parlano anche di cene luculliane e serate mondane di grande livello a cui partecipano gli adepti.
Come se tutto ciò non bastasse a contraddistinguere il popolo del CrossFit, alcuni scommettono di aver visto anche dei piccoli marchi sul loro corpo, marchi che non vengono nascosti, ma che al contrario vengono mostrati come segno di orgoglio e persino di virilità. Attenti quindi a segni sulle tibie, a linee rosse su braccia e gambe, ma soprattutto a piccoli calli o vere e proprie ferite sulle mani: dicono siano il segno inconfondibile di un praticante di CrossFit, non importa se uomo o donna.
Spero di avervi dato delle preziose informazioni per riconoscere al volo i praticanti di CrossFit e da ultimo vi voglio parlare dei luoghi, assolutamente da non frequentare, dove sembrano riunirsi questi adepti e dove, oltre che a suoni di grossi carichi buttati a terra, potreste sentire urla di incitamento e cori da stadio.
Alla gente comune sembrano solo delle normali palestre, anche piuttosto bruttine, senza tappeti su cui poter guardare la tv camminando e rimanendo aggrappati con le mani, senza i comodi “step” su cui fare passi e giravolte a tempo di musica, senza le fondamentali saune dove si può sudare e quindi dimagrire. In questi luoghi si trovano invece abnormi scatole di legno dove si compiono azioni innaturali, come saltare. Queste palestre bruttine loro le chiamano “box” (ma questo lo avevate già capito) e non credo sia un caso.
Questa malattia sembra essere sempre più contagiosa. State attenti!
Scherzi a parte, la moda del CrossFit continua a dilagare contro ogni previsione. E se non si trattasse di moda? Forse gli Italiani hanno davvero sposato la filosofia d’oltre oceano e capito l’importanza delle abilità del fitness. Nel mio piccolo lo spero e quindi continuerò a far parte, seppur a modo mio, di questa crescente “comunità” che paga pegno per una scommessa persa a suon di burpees.